Altro...

venerdì 23 marzo 2012

Tè Matcha, macarons e dintorni...


Dopo 3 anni ho rivisto Emanuela, la mia cara amica di studi, chiacchiere e università.
Qualche giorno fa mi telefona, risbucando fuori dal nulla ed è come se tutto questo tempo fra allora e oggi non fosse esistito. Nessuno stacco, nessun cambiamento.
Mi parlava come fosse ieri che ci chiedevamo di esami e programmi da preparare, di quel professore odioso o di quello che lei sognava anche la notte e a me viene voglia di abbracciarla.
Carina, sempre uguale, sempre divisa tra studi, lavoro e amori sfortunati, ci siamo date appuntamento a Termini per un caffè, un abbraccio, due passi, il ripristino del filo di un discorso.

La mattinata soleggiata e tiepida, la giacca sotto il braccio, sembravamo turiste in  città. Io poi avevo già la sordida idea di arrivare a piedi fino a via del Boschetto, dove dovevo assolutamente trovare quel famigerato tè matcha tanto ricercato, decantato, desiderato, esploso come un must have nell'immaginario web collettivo. Uno di quegli  ingredienti-feticcio dei foodobloggers, come l'ha ironicamente definito qualcuno e mi viene da ridere, perchè è proprio così. Anche io sono tra questi: appartenente alla specie che rimane colpita da certe ricette bloggoroiche virali che influenzano la blogsfera e che rincorre per anni. Infatti mi ero già preparata una lista dei negozi dove chiedere e non appena metto piede a Roma, mi dicevo, questa polvere magica deve essere mia, una specie di blog-dipendenza  totale. 

Mi sono allora trascinata dietro la mia amica, percorso via di Santa Maria Maggiore fino a via dell'Angeletto, che poi diventa via del Boschetto, su, fino al civico 112, a Il Giardino del Té, dove sapevo di trovare una vasta scelta di infusi vari. Negozio piccolino ma particolare, dove entri e ti trovi subito in un corridoio stretto e lungo, avvolta in un misto di profumi, polveri, pacchettini, foglie sminuzzate. Tutto molto inebriante e affascinante... tranne poi pagare €17,50 quaranta grammi di té senza fare una piega, come è mio solito, quando vengo presa alla sprovvista e sento quella gocciolina di sudore scendere giù dalla fronte. 
Chissà perché Castroni in via Cola di Rienzo o quel Market Coreano davanti al quale siamo passate venendo  giù da via Cavour, mi avevano lasciato abbastanza indifferente. Sapevo che lì i prezzi si aggiravano intorno ai €5 e mi ero fatta questa idea che avrei trovato lo stesso prezzo ovunque.

Invece no, ho voluto puntare subito in questo posto Già il nome della via mi piaceva: andavo a liceo nei dintorni anni fà e correvo su questa strada di ciottoli quando marinavamo la scuola e con le amiche scappavamo via dalla vista dei prof. ...
Poi mi sembrava un negozio di nicchia, proprio uno di quelli che piacciono tanto a me, che fingo di essere alternativa e il più delle volte ricevo delle fregature pazzesche.
La mia amica continua a dirmi che sono strana a comprare 'ste cose strane a 'sti prezzi assurdi ed io ad imprecare. Ah ah ah. Mi consolo pensando che provenga direttamente dalla cerimonia del tè, un residuo dell'imperatore, hai visto mai. 

E poi continuo a dirmi che la scelta degli ingredienti è importante e fa la differenza. Ne ho avuto la conferma appena ho aperto la lattina, ben sigillata, come una bibita gassata. Improvvisamente una nuvola di aroma e polvere impercettibile si è sprigionata nell'aria come da una prigione scardinata, neanche fosse la Lampada di Aladino. Beh, è bastato questo. Come dicono gli inglesi  Non hai mai una seconda chance per fare una prima impressione (You never get a second chance to make a first impression): questo nostro primo incontro è stato decisivo. Me ne sono innamorata.

In più, ho dovuto per forza provare quest'altra bloggorroica ricetta virale, che, alzi la mano chi, da quando impazza nella blogsfera, non ha mai deciso di provare.

I miei macarons non sono per niente perfetti, molto lontani dalle foto bellissime di foodbloggers bravissime ... però pensavo peggio, ero convinta che alla fine avrei dovuto buttare via tutto, come mi succede spesso. Sapevo che erano difficili da fare. E, visto che ci stavo, li ho provati sia con la crema al matcha, che al cioccolato bianco e fondente e beh, li ho trovati buonissimi... sarà che ogni scarrafone è bello a mamma sua.

Ingredienti
per circa 15 macarons completi:

2 bianchi d'uovo a temperatura ambiente
100 g di farina di mandorle
170 g di zucchero a velo
40 g di zucchero semolato finissimo
1 cucchiaino di tè matcha

Per la ganache:
1 cucchiaino di tè matcha
100 g di cioccolato bianco (o cioccolato fondente)
50 g di burro
50 ml di panna fresca

Preparazione:

Mettete lo zucchero a velo, la farina e il tè matcha nel mixer. Deve diventare una polvere finissima tritando a lungo ma facendo frequenti pause per non surriscaldare le lame e inumidire le farine.
Passate al setaccio eliminando ciò che non passa, in modo da ottenere un composto liscio.

Montate gli albumi a neve ferma, aggiungendo poche gocce di succo di limone.

Aggiungete lo zucchero semolato finissimo continuando a usare lo sbattitore a bassa velocità finchè l'albume assume un aspetto lucido.

Aggiungete il composto di farina di mandorle/zucchero/ matcha in due riprese, mescolando dal basso verso l'alto per non smontare gli albumi. Il risultato deve venir giù come un nastro continuo, non troppo solido ma neanche troppo liquido.

Disegnate, aiutandovi con un piccolo bicchiere, dei cerchi distanziati di circa 5 cm su un foglio bianco, che porrete sotto la carta da forno. Mettete il composto in un sac-à-poche e  riempite i cerchi che traspaiono sotto la carta da forno con il composto.

Fate riposare per un paio d'ora, in modo che asciughino e formino una crosticina sulla superficie, che permetterà di ottenere la famosa coroncina tipica dei macarons.

Ponete in forno preriscaldato per circa 15 minuti a 150°. Lasciate raffreddare prima di staccare.

Preparate la ganache facendo sciogliere in un pentolino a bagnomaria il cioccolato, il burro e la panna. Aggiungete il cucchiaino di tè matcha e lasciate raffreddare. Ponete in frigo perchè rassodi bene ma non solidifichi troppo.

Ponete una generosa quantità di crema tra due macarons, in modo da attaccarlo l'uno all'altro, poi ponete velocemente in frigo a raffreddare per tutta la notte.

Al mattino un risultato golosissimo.



Con questa ricetta partecipo al contest verde di Essenza in Cucina e My Taste For Food. Un saluto a Cinzia e Valentina.
Colors & Food What Else?



E al contest Piccole Delizie di Stefania nel suo blog Nuvole e Farina

martedì 20 marzo 2012

Ancora, menu di primavera...


Come dicevo ieri, ancora un paio di spuntini, freschi e colorati, per accogliere questa primavera che, eccola si, è finalmente arrivata. Germogli, fiori, verdi di tutte le sfumature che appaiono qua e là, a rigenerare  i panorama visivi e le nostre idee.
Sarà la brezza, saranno i colori, le giornate piene di sole ma si avverte nell'aria un'energia nuova, stimoli gradevoli e positivi. Anche in cucina la primavera mette in tavola sapori nuovi, pretende pietanze fresche e allegre, gusti croccanti e leggeri. E cosa c'è di meglio di una cenetta semplice e leggera, verde primavera? Approfittando del contest di Cinzia e Valentina ho così deciso di preparare una serie di piccoli antipasti, che messi insieme appaiono davvero sfiziosi.
Qui le praline di formaggio e il pane verde, accostati a queste mazzancolle fritte in pasta, alle bruschette con gli asparagi e alle focaccine farro e spinaci da accompagnare ad un bel tagliere di salumi e formaggi.


Mazzancolle fritte in pasta

INGREDIENTI
per 4 persone:

8 mazzancolle o gamberoni
1 nido di capelli d'angelo
olio d'oliva
100 g di valeriana
8 cucchiai di pesto


PREPARAZIONE:

Cuocete i capelli d'angelo in acqua salata per pochi minuti. Scolate e unite poco olio. Appena saranno un pò raffreddati, separateli  con le mani in modo da preparare dei fili lunghi.

Pulite le mazzancolle lasciando solo le code e avvolgetele con i fili di pasta, stringendo bene per non evitare che si aprano in cottura.

Scaldate dell'olio in una padella e quando sarà caldo friggete le mazzanolle pochi minuti per lato. Scolatele con un mestolo forato e adagiatele su carta assorbente.

Ponete in piccole coppe della valeriana già condita e sistematevi sopra un cucchiaio di pesto e le mazzancolle fritte, spolverando con un pò di sale.


Focaccine verdi di farro e nocciole


INGREDIENTI:

200 g di spinaci già lessati
400 g di farina '00'
200 g di farina di farro
1/2 bustina di lievito di birra secco
3 cucchiai di olio Evo
3 cucchiai di parmigiano
1 cucchiaio di miele di arancia
1 cucchiaino di sale fino
20 gr. granella di nocciole
acqua tiepida q.b.

PREPARAZIONE:

Passate al mixer gli spinaci con il pamigiano, il sale e l'olio.

Mescolate le farine con il lievito e la granella di nocciole, aggiungete il miele e il mix di spinaci tritati, aggiungete dell'acqua calda se dovesse essere necessario per impastare meglio il tutto.

Date all'impasto la forma di una palla e lasciate lievitare per circa un'ora in luogo caldo (io preriscaldo il forno a 50° e poi spengo), coperto da un panno umido.

Trascorso il tempo di lievitazione, formate delle palline e schiacciatele un pò nella teglia che avrete foderato con della carta da forno.

Lasciate lievitare ancora per 30 minuti, poi schiacciate di nuovo le focaccine ungendo un pò la superficie.

Cospargete di sale e passate in padella a fuoco lento




Bruschette con asparagi

INGREDIENTI
per 4 persone:

8 asparagi freschi grandi o 16 fini
4 fette di pancetta tagliata fina
4 fette di pane di grano duro
4 foglie di lattuga tenere
olio Evo
sale
pepe

PREPARAZIONE:

Lavate gli asparagi, eliminate le parti dure e sbollentateli in acqua salata per 10 minuti circa.

Tostate al forno le fette di pane e irroratele con un cucchiaio di olio. Salate e pepate.

Fate sfrigolare per pochi minuti la pancetta in una padella antiaderente. poi distrubuitevi sopra una foglia di lattuga  e due asparagi (grandi o 4 di quelli selvatici che sono più piccoli).

Avvolgete e trtasferite i rotoli sulle fette di pane tostate.

 


Anche con queste ricette partecipo al contest Colors & Food, What Else?  del mese di Marzo

lunedì 19 marzo 2012

Pane verde primavera e praline ai pistacchi



Tanti auguri a tutti i papà. Mi piace pensare che tutti oggi saranno dei buoni papà, sorridenti, attenti, presenti, disponibili. A dispetto di tutte quelle notizie che ci arrivano quasi giornalmente dalla cronaca dei giornali.
Anche la mia piccola ha festeggiato il suo papà, il suo orsacchiotto bruno. Immancabile il lavoretto da scuola, la poesia, le tenerezze che ogni cucciolo riesce a trasmettere con  la bellezza dei suoi pochi anni.

Abbiamo pensato e lavorato ad una cena speciale, da preparare insieme: impastare, rotolare, tagliare, decorare. Da parte mia ho solo spinto un pò per tendere verso quel colore verde che mi premeva particolarmente. Eh si, perchè è dai primi di marzo che vorrei adoperarmi in fretta per partecipare al contest di Cinzia e Valentina, l'ormai consueto Colors & Food What Else?, e sempre dai primi di marzo continuo a cambiare idea e ricetta, finendo per accumulare appunti, confondere ingredienti e buoni propositi.
Così stasera ho messo insieme un pò di note recuperate qua e là, appuntate a mano o stampate dal computer, e mi sono fermata a riflettere... da dove cominciare? Piccola lista mentale delle tempistiche e priorità, dopodichè la cucina si è trasformata in tempo record in un vero campo da battaglia: pistacchi tritati abbandonati; farine varie sparse sul pavimento, sul lavandino, sui vestiti e la mia faccia; asparagi, gorgonzola, mazzancolle, fiocchi d'avena, fiori, tutti in attesa, in ordine sparso, di un possibile utilizzo ma poi, chissà, ce la farò a dar fondo a tutta 'sta roba, a far ritornare la casa quel luogo accogliente e abitabile?
Per fortuna il timing è stato da furore e nonostante il caos inquietante e gli attrezzi lanciati nelle dispense, la quiete è ritornata fra noi e la nostra cucina. Addirittura una parvenza di allestimento in veranda.

Qui ricette e procedimenti del Pane Verde di Primavera e delle Praline al gorgonzola e pistacchi.
Domani il seguito, Mazzancolle in pasta fritta e le Focacce al basilico.

Pane Verde primavera


Ingredienti

300 g di spinaci già lessati e ben strizzati
200 g farina di farro
100 g fiocchi d'avena
200 g farina "00"
1 bustina di lievito di birra secco (tipo Mastro Fornaio)
3 cucchiai di olio Evo
2 cucchiai di parmigiano
1 cucchiaio dimiele d'arancio
1 cucchiaino di sale
acqua tiepida q.b.
pochi semi di lino

PREPARAZIONE:

Frullare gli spinaci lessati e ben strizzati insieme al parmigiano, il sale e l'olio.

Aggiungete il composto ottenuto alla farina di farro, grano "00", i fiocchi d'avena e il lievito che avrete posto sulla tavola a fontana.

Aggiungete 1 cucchiaio di miele e lavorate l'impasto aggiungendo gradatamente poca acqua calda se servisse a rendere più morbida la pasta.

Dopo averla lavorata per circa 10 minuti, formate una palla, riponete in una terrina coperta con un panno umido e lasciate lievitare in forno preriscaldato a 50°  e poi spento, per circa 3 ore.

Passato il tempo in cui l'impasto sarà raddoppiato, tirate fuori e preriscaldate il forno a 200°.

Aggiungete un pò di olio e sale e lavorate la pasta. Formate una palla, fate un taglio a croce, ungete un pò la superficie e cospargete di semi di lino in base al vostro gradimento.

Ponete in una teglia unta e foderata con carta da forno e fate cuocere a 200° per 15 minuti.

Poi abbassate il calore e cuocete per altri 40 minuti a 180°.


Praline al gorgonzola e pistacchi




Ingredienti:

100 g di gorgonzola
100 g di ricotta di pecora
2 cucchiai di parmigiano
20 g di burro morbido
10 foglie di basilico
50 g di pistacchi / semi di zucca



PREPARAZIONE:

Unite in una terrina il gorgonzola, la ricotta, il parmigiano e il burro ammorbidito a temperatura ambiente.

Tritate finemente il basilico e aggiungetelo al composto, aggiustando di sale.

Mescolate bene con un cucchiaio di legno per ottenere una crema omogenea.

Formate con le mani delle palline e passatele in 50 g di pistacchi tritati grossolanamente in modo da coprire interamente la superficie.

Mettetele in frigo per almeno due ore, poi ponete al centro uno stuzzicadenti, in cui potete infilzare, a piacimento, un tocco dolce di pera, di cachi o un acino d'uva.



Con queste ricette partecipo al contest di Cinzia (Essenza in cucina) e di Valentina (My taste for food) in cui protagonista nel mese di marzo è il verde, colore di una dolce primavera.

sabato 10 marzo 2012

Cialde di parmigiano, pere e cachi


Da quando ho iniziato ad occuparmi di food blogs ho capito che di cucina non ne so proprio niente. Io che mi dilettavo a cucinare a tempo perso, che mi lasciavo affascinare da metodi, teorie, accostamenti arditi e creativi, che mi sentivo sciolta e innovativa tra fornelli e effetti decorativi, che mi lasciavo confondere dagli apprezzamenti di amici che puntualmente si invitavano per cena... mi sono d'un colpo sentita incapace, inadeguata, fisicamente oltreché tecnicamente limitata alla vista dei siti di quell'esercito di foodbloggers, non solo abilissime in cucina, ma fighissime nelle presentazioni sceniche, nelle capacità fotografiche, nel gusto estetico, nei racconti affascinanti, nella costanza quotidiana, negli scambi di ricette, consigli e contest tra amiche di rete. Davvero non ci sono confronti.

Insomma, il mio blog compie 70 giorni oggi e io mi chiedo come caspita mi sia saltato in mente. Mi sento profondamente, terribilmente, ignorantemente neofita, in qualsiasi direzione la voglia vedere, ma con tanta voglia di imparare. Tutto e subito. Come si dice con profondo senso di critica dei giovani d'oggi: vogliono tutto e subito, senza passare per la gavetta. Ecco, io mi sento con la stessa voglia di raggiungere subito quei livelli che tanto mi intrigano e che vorrei imitare, ma invece di fare passi avanti mi sento sempre più le mani legate, impastate, impantanate.
Per esempio, non avevo mai provato le cialde di parmigiano, e si che impazzano dovunque, come tecnica base, banale, superata, che chi vuoi che non conosca?? Io. Mai provato.
Allora nei miei piccoli passi indietro di raccolta di tutto quello che di cucina nel tempo ho perso per strada, che non ho raccolto o memorizzato, ho deciso che devo andare al di fuori delle mie solite strade, percorrere sentieri diversi, seguire dove porta la corrente, così come devi andare dove ti porta il cuore.
Stasera quindi:

Cialde di parmigiano, pere e cachi




Ingredienti per 4 persone:

- g 150 di ricotta ovina o formaggio spalmabile
- g 100 di formaggio di pecora sardo grattuggiato
- g 50 di gherigli di noci
- g 150 di parmigiano ed emmenthal grattuggiati
- olio extravergine d'oliva
- 1 cucchiaio di aceto balsamico
- salsa di cachi

PREPARAZIONE:
Su una teglia posate un foglio di carta da forno. Aiutandovi con una piccola formina rotonda (coppapasta o tagliabiscotti) formate dei mucchietti di parmigiano ed emmenthal grattuggiati (acquistati già imbustati nel reparto frigo) ben distanti tra loro, passiamo la teglia nel forno preriscaldato il tempo necessario che il formaggio fonda e prenda un colora dorato. Fate raffreddare le cialde.

Tritate grossolanamente le noci, amalgamatele alla ricotta lasciandone poche da parte per la decorazione finale. Aggiungete il pecorino, qualche goccia di aceto balsamico, un filo di olio d'oliva e il sale.

Spalmate il composto su ogni cialda, sposatevi qualche fettina di pera, un pò di salsa di cachi (o quella che preferite), finite con una spolverata di gherigli di noce.

venerdì 9 marzo 2012

Polpette di pesce e yougurt



L'aria di primavera fa venire voglia di nuovi progetti, di aprire le finestre di casa come aprire le imposte della mente e far entrare aria nuova, energia pulita, un fremere di entusiasmi e promesse da mantenere.
E' bello in questo periodo frenare un pò i ritmi e concedersi un tempo rilassato, rigenerarsi alla luce di questo sole tenue.


Ho avuto la fortuna di avere l'auto dal meccanico in questi giorni e ho dovuto riorganizzare le giornate affidandomi agli autobus che in provincia non sai mai quando passeranno e quanto dovrai stare ferma al palo a rimpiangere la dinamicità che le quattro ruote ti assicurano...
Invece questo appiedamento forzato mi ha regalato un benessere inaspettato, una serenità ritrovata.

Camminare per raggiungere la fermata più vicina, attraversare prati e sentieri con le prime macchie di colori in fiore, accoccolarmi a raccogliere i fiori di campo con il ronzio intorno degli insetti che riscopri di nuovo in attività, il sudore sulla schiena, le gambe stanche... sembra normale, ma per chi è abituato a chiudersi nell'abitacolo di un'automobile con davanti agli occhi la meta da raggiungere al più presto, presi dal proprio isolamento pneumatico, tutto questo assume i contorni di una bellezza che incanta, un ritorno al passato. Mi è sembrato di tornare indietro negli anni, alla mia vita da studentessa, con i treni da prendere, il tempo passato a guardare fuori dal finestrino, le facce delle persone che ti siedono accanto.


Ho avuto così il piacere di rincontrare, nelle mie attraversate quotidiane, persone che non vedevo da tempo, che mi chiamavano da lontano e si affrettavano a raggiungermi e allora arrivare alla fermata o tornare a casa diventava un'odissea... ma che piacere fermarsi a chiacchierare, fare dieci passi e riabbracciare quell'amica, fare tardi sull'orario previsto, ma chi se ne importa, questi strappi alla puntualità non li voglio cambiare con nient'altro.


Quest'auto ferma per cui il pezzo di ricambio non arriva mai mi ha dato quindi una chiara misura della frenesia delle mie giornate, dove tutto deve coincidere, tutto è strettamente calcolato e organizzato e poco lasciato al caso e al relax mentale. Chissà perchè le 24 ore da un pò di tempo non mi bastano più. 
So di non essere la sola; che un lavoro, una casa, una famiglia obbligano a non guardarsi più tanto intorno ma solo dentro, a concentrarsi sulle proprie cose, in una ricerca del perfezionismo che lascia sempre insoddisfatti e che ti fa tralasciare pezzi di realtà di cui non ti accorgi nemmeno più, che non riesci più a considerare e che finisci per dimenticare. Tranne poi, quando capita che ti ripiomba tutto addosso e capisci che devi cambiare qualcosa, recuperare abitudini diverse.


Insomma, un inno alle auto in panne... a parte i soldi che dovrai sborsare.


Oggi forse recupero la mia e quasi quasi mi dispiace...

Facendo i conti con quel tempo che adesso basta ancora meno, oggi mi sono concessa delle sane polpette di pesce, da friggere in olio bollente o da cuocere al forno, da gustare croccanti e da accompagnare con una fresca salsa di yougurt greco.


Polpette di pesce

Ingredienti
per 4 persone:

•    2 patate
•    500 gr di filetti di pesce misti e freschi: salmone, merluzzo, rana pescatrice
•    1 uovo intero
•    2 albumi
•    2 cucchiai di parmigiano
•    qualche ciuffo di prezzemolo
•    2 foglie di menta fresca
•    6 fette di pan carrè
•    40 gr circa di pangrattato
•    aglio 1 spicchio
•    pepe QB
•    olio extravergine  d'oliva QB

Salsa per accompagnare:
125 ml di yougurt greco
Erbe aromatiche
1 limone
Sale q.b.


Procedimento:
  1. per prima mettete a lessare due patate di media dimensione che schiaccerete quando saranno cotte e   ancor calde.
  2. Mettete a rosolare per pochi minuti i filetti di pesce ridotti a tocchetti con poco olio e uno spicchio di aglio e lasciate freddare
  3. In un mixer mettete il pesce, 2 fette di pan carrè senza crosta, il pesce, l’uovo, il parmigiano, il 
  4. prezzemolo tritato, una macinata di pepe nero e fate amalgamare
  5. Lasciate il composto per mezz’ora nel frigorifero per farlo ben rassodare.
  6. Nel frattempo preparate l’impanatura, passando nel mixer il restante pan carrè già tostato in forno. Unitelo al pangrattato, al restante prezzemolo e alla menta tritati.
  7. Montate a neve gli albumi d’uovo
  8. Formate con il composto di pesce delle palline della grandezza che preferite
  9. Passatele prima nell’albume, poi nel mix di pangrattato ed erbe aromatiche
  10. Disponetele su una teglia rivestita con carta da forno, irroratole con un filo d’olio e cuocete in forno preriscaldato a 180 ° per circa 25 minuti o friggetele in olio d’oliva.
Servitele ben calde e croccanti accompagnate da una salsa composta da  yogurt greco, qualche goccia di limone, erbe aromatiche e un pizzico di sale.