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martedì 28 febbraio 2012

Il miglio verde...


... film con Tom Hanks e Michael Clarke Duncan che ho amato molto quando uscì. Correva l'anno 1999 e all'epoca non ero sposata, non avevo la mia gnometta, vivevo in un'altra cittadina (sempre nel mio cuore), avevo un altro lavoro e un altro stile di vita. Amiche, palestra, aperitivi, passeggiate serali e pizzate nei vicoli di Trastevere, beccavo multe a tutto spiano ogni volta che varcavo la frontiera ed entravo in auto nella capitale: un'angoscia continua l'arrivo del postino, quelle buste verdoline... Un'altra vita.

A distanza di tempo, ecco di nuovo il miglio, in altri contesti e inquadrature. E' che sto diventando salutista DOC, frequento negozi BIO, bevo thè rigorosamente verde, assaporo con soddisfazone pane di segale, mi spizzo avidamente sugli scaffali etichette e ricette sulle confezioni di quinoa, miglio, bulgur, couscous, riso selvaggio, kamut, avena, farro... Cibi sconosciuti, altri maltrattati e dimenticati nei miei pasti consueti.
Per questo, credo, si sono presi la loro rivincita.

Non è per conversione all'alimentazione vegan, no. Solo una necessità determinata da un malessere che, a più riprese, mi porto dietro da anni e solo ora, mettendo insieme i pezzi, ne prendo coscienza. Ed è anche ora di azzerarlo, perchè ho passato un mese piegata  a sopportare quella fitta acuta al fianco prima che il medico, da cui sono andata ovviamente per altro, per un mal digola acuto, mi dicesse che per lungo tempo dovrò votarmi al bianco in tavolo. Non nel senso del vino, no. Praticamente una dieta francescana, ridotta all'essenziale. D'altronde pare non ci siano medicine vere a dare una mano, ma solo integratori amici.

Per il resto basta 'sem-pli-ce-men-te' cambiare abitudini alimentari. come se fosse 'semplice' non coccolarsi più con l'odore del caffè che esce rumoreggiando e sbuffando dalla moka mattutina o riabbassare la mano davanti ad una perfida salamella corallina o quel pecorino sardo dalla buccia nera che è proprio tra i miei preferiti. NEIN, FORMAGGEN PROIBITEN!

Complice una puntata di Zenzero che mi è capitato di vedere recentemente su Real Time, della serie le cose non succedono mai per caso, ho seguito in stato di ipnosi il caso di una ragazza molto simile a me per abitudni alimentari e stile di vita, che lamentava problemi di colite, quella fastidiosa infiammazione del tratto intestinale, spesso di natura nervosa, che provoca dolori vari.
Illuminazione. La nutrizionista, D.ssa Gastoldi, suggeriva, come non pensarci prima, di ricorrere ai cibi poveri, in realtà ricchi di proprietà e benefìci come, appunto, i cereali di cui sopra. Waw! Il mio neurone solitario ha avuto un sussulto e ha ricominciato a girare, una lampadina si è accesa da quelle parti.

Recita lo slogan del programma che mangiare cibi giusti può migliorare la qualità  della nostra vita.  E siccome condivido in pieno il concetto, ho deciso di calarmi nella parte di quella che presta attenzione assoluta al cibo che ingerisce. Ok che he sempre evitato i congelati, le verdure non del contadino, la frutta finta, gli alimenti troppo artefatti e pannosi-cremosi-gocciolosi, però mi accorgo di avere una profonda ignoranza in fatto di cereali. Riso a parte.

Allora si cambia filosofia...almeno per un pò, Jesus. Si al thè verde dalle proprietà miracolanti e rinvigorenti. Via i grassi, gli intingoli da scarpetta, gli snacks golosi, gli aperitivi, i latticini, il mio bicchiere di vino rosso quotidiano, il caffé, la cacciatora d'abbacchio, le fettine panate, i fiori di zucca fritti, le rosolature di quegli arrosti fantastici passati nel burro. Veleno!
Mi sono votata ai sapori delicati, genuini, da riscoprire.

Ho cominciato dal miglio, che tra i cereali alternativi è quello che conosco meno e che sembra promettere molto: unico cereale con effetto alcalinizzante indicato per chi soffre di acidità di stomaco; il più ricco di carboitrati, quelli che ci servono per combattere la stanchezza e stimolare la concentrazione. Ha un alto contenuto di lecitina e colina che aiutano l'attività intellettuale. E' un ricostituente per chi è delibitato. Poichè è privo di glutine non contiene molte proteine ma è molto ricco di amido e di sostanze minerali come il ferro, il magnesio, il fosforo, il silicio e il fluoro.
Per il suo alto contenuto di acido salicilico, udite udite, è considerato alla strega di un prodotto di bellezza perchè stimola il ricambio cellulare della pele e le crescita dei capelli, rinforza le unghie, migliora lo smalto dei denti.
345 calorie ogni 100 grammi. Vitamina A utile per la vista. Vitamina B. Leggero e facile da digerire.
Insomma un vero toccasana. Consoliamoci con questo contentino.

Ecco, il mio incontro con questo cereale è stato in veste molto monacale. Ma l'ho apprezzato molto e riciclato il giorno successive in coppette individuali che ho servito agli ospiti insieme agli altri antipasti in tavola.

Insalata di miglio

INGREDIENTI:


 100 g di miglio
 1 cipolla affettata finemente
 1 melanzane
 1 carota
 1 zucchina
 1 gambo di sedano
 qualche pomodoro secco tagliato a filetti
 una manciata di uva sultanina lasciata a riprendersi in acqua calda e poi fatta a metà
 olio extravergine di oliva
 insalata
 succo di 1 limone
 Sale


PREPARAZIONE:


Lavate abbondantemente il miglio con un colino sotto acqua corrente fino a che l’acqua risulterà limpida, poi mettetelo a tostare per pochi minuti con pochissimo olio girandolo con un cucchiaio di legno.
 Nel frattempo mettete a bollire  dell'acqua salata nella misura del doppio del volume del miglio (1 bicchiere di miglio, 2 bicchieri di acqua) e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti. 
Nel frattempo in una padella con poco olio mettete a saltare per pochi minuti le carote e le zucchine tagliate a julienne, la melanzana o altre verdure che voi preferite. Aggiungete poca acqua e un po’ di sale e cuocete per cinque minuti. Unite l’uva sultanina fatta a metà e i filetti di pomodori secchi.
Mettete in padella il miglio e mantecate il tutto per pochi minuti.


Impiattate in ciotoline individuali in cui alla base porrete un po’ di insalata già condita con olio, sale e limone, aggiungete il miglio, mescolate.


Il miglio si presta alla composizione di diversi piatti: primi, insalate, dolci.
Nei prossimi giorni versioni diverse di questo cereale, ma anche un'inondazione di ricette con gli altri cereali.
Ovviamente ho risparmiato da questo regime dietetico il mio compagno, molto tradizionalista che però per fortuna non disdegna rapidissime incursioni qua e là in altre culture e alimenti innovativi, preferibilmente occidentali; e la piccola Gnoma, 5 anni di età, che farla mangiare è un martirio, ma che l'altro giorno ha incredibilmente voluto farmi compagnia e ingurgidarsi la sua razione di questa insalata al miglio.

venerdì 24 febbraio 2012

Smanie e scatti di fine inverno


Oggi non solo Roma ma, pare, tutta l'Italia è investita da un bellissimo sole che splende orgoglioso e radioso in un cielo limpido di un giorno nascente.
Ho guidato con l'auto fino al lavoro in un sorprendente pullulare di vita intorno.
Era di primo mattino e già incontravo signori a passeggiare i loro cani, un  incredibile numero di appassionati di footing che riempivano la pista ciclabile, quella lunga striscia verde che si snoda lungo il mio percorso in ufficio e che attraversa una piana verde che oggi incanta, con la nebbia che si alza quasi impercettibile, il bestiame al pascolo, di fondo la cima del Terminillo innevato: un contrasto incantevole.

Ormai completamente soggetta alla fotocamera che mi porto sempre dietro e che ho cercato precipitosamente tra le mille cianfrusaglia della mia borsa, agganciandola subito, stranamente, non ho potuto resistere e ho accostato di lato, in barba al ritardo che avrei sicuramente accumulato prima di arrivare, convincendomi che tanto il responsabile non è mai al lavoro così presto, cinque minuti potevo fermarmi per respirare quell'aria inebriante di profumi. 
Ho preso degli scatti del paesaggio, non mi è mai sembrato così bello.
Veniva voglia di buttare via tutto, togliere gli indumenti formali e mettere su scarpe da trekking per viversi quella natura e questa giornata.
Veniva voglia di cantare, di mettere la musica a palla, come dicono da queste parti, e assecondare quel bisogno di vita, di idee, di risveglio che il passaggio alla primavera porta sempre con sé.



Ovviamente, neanche in dirlo, LUI c'era... Ho svoltato l'angolo e spizzato col la coda dell'occhio la serranda alzata ... PORC! ...in anticipo... Ho parcheggiato sussurrando nervosamente un paio di parolacce.

Sarà l'effetto della stagione che  si insinua a sorpresa (solo pochi giorni fa avevamo ancora la neve in giardino), sarà che il sole illumina gli umori e alleggerisce le menti, ma c'è stata una strana sintonia tra di noi. Di solito riusciamo a malapena a comunicare. Invece, magia: oggi ci siamo fatti addirittura un paio di risate.

Devo proprio dar ragione, dunque, a chi scrive e dice che il giallo è uno stimolatore di allegria, che dà senso di benessere, che invita ad essere estroversi e genera buonumore: sia che si indossino indumenti di tale colore sia come tinteggiatura per le pareti, dice Wikipedia. Figuriamoci allora se, con la solita foga che contraddistingue noi golosi, ingurgidassimo un cibo che sia totalmente giallo, total yellow come direbbe qualcuno... qualcosa che appaghi la gola, che passi vicino all'anima prima di arrivare nella pancia. Un potente energizzante per i sensi e la mente.

La mia idea era proprio quella di placare i troppi stimoli che mi sono derivati da questa giornata. Sfogliando una vecchia rivista, invece, mi sono lasciata incantare dalle immagini e dai colori di questa mousse di zafferano. Ci risiamo. Questo giallo allora oggi è davvero un'ossessione. E sia. Questa la mia scoperta sperimentale di oggi.

MOUSSE ALLO ZAFFERANO E MIRTILLI

Ingredienti

4 tuorli
170 g di zucchero
2, 5 dl di latte
2, 5 dl di panna fresca
2 bustine di zafferano
2 grosse arance non trattate
100 g di cialde (o biscotti alle mandorle)
200 g di mirtilli

Preparazione


Portate a ebollizione il latte insieme a una piccola scorza di arancia e aggiungete lo zafferano.

Affettate sottilmente le arance rimaste, mettetele in una casseruola e aggiungete 50 g di zucchero e un mestolino d'acqua. Portate a ebollizione e lasciate sobbollire per una decina di minuti.

Sbattete i tuorli con 120 g di zucchero, versatevi a filo il latte e cuocete la crema a bagnomaria, mescolando in continuazione, senza farla bollire.

Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare la crema in una terrina.

Montate a parte la panna e, quando è fredda, aggiungetela alla crema di zafferano.

Passate i mirtilli in un tegamino con lo zucchero rimasto e poca acqua e fate caramellare.

Sbriciolate le cialde o, comunque, i biscotti che avete scelto, sul fondo di 4 bicchieri e fate aderire alle pareti le fette d'arancia.

Riempite con la crema e decorate con le arance e i biscotti rimasti.

Completate con i mirtilli infilati su stecchini di legno.
 

Con questa ricetta partecipo, sul vero filo del rasoio, al contest di Cinzia e Valentina dedicato nel mese di febbraio al giallo oro zafferano.